Piccola osteria senza parole

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Sospinto da una scrittura poetica e spassosa, Piccola osteria senza parole è un’epopea del Nordest, ricca di personaggi pronti a entrare nella leggenda e percorsa da un mistero che dà al romanzo una venatura di giallo.

Nell’osteria al confine tra Veneto e Friuli vivono uomini sgangherati e taciturni, bestemmiatori feroci, razzisti in superficie eppure profondamente altruisti. Il bar è il cuore pulsante del paese, Scovazze, dove persino le slot machines hanno soprannomi improbabili – La VeciaLa SopravvissutaLa TroiaLa Magnaschei – e la televisione resta sempre accesa sui mondiali di calcio (USA ’94), tra gli accaniti giocatori di briscola e le superbe tette della Gilda, la proprietaria.

Su questo sfondo, la sera di venerdì 17 giugno, fa irruzione un enigmatico meridionale che con i suoi modi e i suoi segreti stravolgerà la vita degli abitanti del paese.

Chi è Salvatore Maria Tempesta, il terrone che entra in osteria dopo che la sua auto è sprofondata dentro un fosso? Come osa sfidare questo mondo chiuso, concentrato a godersi le giocate di Baggio, in cui la diffidenza si taglia con il coltello? (“Come che l’entra ciapemo gol. El teròn porta sfiga“). Chi è la donna nella mezza fotografia che il meridionale si porta sempre appresso? E perché si ostina ad aggirarsi nei dintorni inseguendo chiese e campanili?

Sono i tanti segreti di questa magnifica storia d’amore, amicizia e diversità che verranno alla luce poco alla volta, fino all’imprevedibile, clamorosa rivelazione finale.

Data di pubblicazione: 29 gennaio 2014
Edizione tascabile: 11 marzo 2015
Casa Editrice: Edizioni E/O
Pagine: 248

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